La sfida dei numeri primi

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La sfida dei numeri primi

Sono divisibili solo per se stessi e per uno: caccia a una regola per individuarli. La cercano anche i Servizi Segreti

Giovedì 01 Dicembre 17:45 - Teatro Colosseo

In collaborazione con Associazione Subalpina Mathesis 

Perché Beckham gioca col numero 23? Perché l’evoluzione ha fatto giocare al numero 17 un ruolo essenziale per la sopravvivenza di una certa specie di cicale? I numeri primi sono gli atomi dell’aritmetica, l’idrogeno e l’ossigeno del mondo dei numeri. Di importanza fondamentale nella matematica, i numeri primi costituiscono uno degli enigmi più affascinanti ma al tempo stesso più elusivi nella storia della conoscenza. Nel 1859 il matematico tedesco Bernhard Riemann ha proposto un’idea - l’ipotesi che oggi porta il suo nome - che suggerisce che il paesaggio dei numeri debba rivelare una magica armonia. Un premio di un milione di dollari attende chi saprà svelare il mistero di quella musica nascosta, che potrebbe spiegare la cacofonia dei numeri primi. Prima della conferenza a Marcus du Sautoy verrà consegnato il Premio Peano dell' Associazione Subalpina Mathesis per il miglior libro di lettura matematica pubblicato in Italia ("L' enigma dei numeri primi" ed. Rizzoli, 2004). 

Marcus du Sautoy

Marcus du Sautoy

Università di Oxford

Marcus du Sautoy è professore di matematica all’Università di Oxford e Fellow del college All Souls. Nato nel 1965, vive a Londra con sua moglie, tre figli e un gatto che porta il nome di un grande centrocampista dell’Arsenal. Autore di numerosi articoli scientifici, Marcus du Sautoy scrive per il Times, il Daily Telegraph e il Guardian. Ha partecipato a numerosi programmi radiofonici e televisivi della BBC, fra cui “Mind Games”, di cui è stato presentatore e per cui è stato premiato dalla Royal Society of Television. Conferenziere di fama internazionale, ha parlato per vari tipi di pubblico: direttori di teatro, scolaresche, diplomatici, carcerati. Il suo recente libro “L’enigma dei numeri primi” (Rizzoli) ha avuto recensioni entusiastiche; è stato tradotto in tedesco, ebraico, giapponese, greco e coreano e ha vinto il Premio Peano assegnato dalla Associazione Subalpina Mathesis di Torino.