Lorenzo Silengo
Si è laureato in Medicina e Chirurgia all'Università
di Genova. Ha avuto incarichi di insegnamento di Chimica biologica
nelle Università di Genova e Napoli e di Biologia generale
a Torino. È stato professore di Enzimologia presso la Facoltà
di Medicina dell'Università di Torino. Dal 1989 insegna Biologia
generale alla Facoltà di Medicina di Torino. Dal 1996 è
Presidente del Bioindustry Park del Canavese. Ha lavorato presso
il Dipartimento di Microbiologia della Medical School di Saint Louis
dell'Università di Washington, il Research Institute for
Microbial Diseases dell'Università di Osaka, il Dipartimento
di Biologia Animale e dell'Embriologia Molecolare dell'Università
di Ginevra e il Dipartimento di Medicina della Stanford University
in California.
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La
recente decifrazione del genoma umano ha facilitato l'identificazione
dei geni e delle funzioni da essi codificate. L'attenzione si è
quindi spostata sul ruolo delle proteine nelle interazioni con i
diversi meccanismi cellulari e sulla capacità funzionale
che conferiscono a cellule, tessuti ed organi. Siamo passati, in
due parole, dalla "genomica" alla "proteomica".
Lo sviluppo della tecnologia ha favorito quest'evoluzione. Per sequenziare
(decifrare) le proteine sono necessarie poche ore e non più
anni di lavoro. Con la Risonanza Magnetica Nucleare si può
determinare la struttura tridimensionale delle proteine ed ipotizzarne
di conseguenza la funzione, scoperta che ha fatto vincere il Premio
Nobel per la Chimica 2002 a Kurt Wüthrich congiuntamente a
John B. Fenne e Koichi Tanaka. Attraverso la bioinformatica si possono
identificare sequenze geniche responsabili di attività ancora
sconosciute che potrebbero svolgere un ruolo importante nella fisiologia
dell'organismo. La possibilità di modificare il genoma degli
animali e delle piante permette la costruzione di mutanti indispensabili
per l'identificazione di proteine coinvolte in molti processi fisiologici
e patologici. In diretta, si mostrerà un esperimento di estrazione
del Dna.
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