Ruggero Pardi
Laureato
in medicina alla Statale di Milano, insegna patologia generale all'Università
Vita-Salute San Raffaele di Milano. Dal 1985 al 1988 ha svolto le
proprie ricerche negli Stati Uniti alla Stanford University, sotto
la supervisione di E.G. Engleman, dove ha condotto ricerche relative
ai meccanismi di rigetto di allotrapianti vascolarizzati. Dal 1989
al 1991 è stato visiting scientist alla Yale University Medical
School. Dal 1992 dirige l'Unità di ricerca di Biologia Leucocitaria
presso il Dibit, Istituto Scientifico San Raffaele di Milano. È
autore di oltre 60 lavori su riviste internazionali ed è
responsabile scientifico di numerosi progetti nazionali ed internazionali.
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Il trapianto di organi o tessuti sani è considerato
il rimedio più efficace e potenzialmente più duraturo
per una grande varietà di malattie di tipo infiammatorio,
degenerativo o tumorale altrimenti inguaribili. I due principali
ostacoli alla realizzazione su larga scala dei trapianti sono la
reazione di rigetto del sistema immunitario del ricevente, e la
relativa scarsità di donatori, che è naturalmente
tanto più grave quanto maggiori sono le indicazioni al trapianto
di un dato organo o tessuto. La ricerca biomedica e tecnologica
sta affrontando questi ostacoli con perseveranza e creatività.
Si va dallo sviluppo di organi artificiali sempre più sofisticati
all'utilizzo di cellule staminali in grado di ricostituire in tutto
o in parte le funzioni dell'organo malato, fino all'impiego di specie
animali "ingegnerizzate" perché possano donare
organi trapiantabili nell'uomo. Rendere il paziente "tollerante"
nei confronti del trapianto è la meta più ambiziosa
delle ricerche immunologiche, il "Santo Graal" dell'immunologia.
Gli scienziati che hanno fatto scoperte rilevanti in questo campo
hanno contribuito a scrivere la storia dell'immunologia, accelerando
il progresso della medicina.
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