Francesca Cirulli
Laureata in Scienze biologiche presso l'Università La Sapienza
di Roma nel 1988 e vincitrice di una borsa di studio del Ministero
degli Esteri, ha conseguito un Master in Biologia e il Dottorato
in Neuroscienze presso l'Università di Stanford (California,
USA). In collaborazione con S. Levine ha avviato una serie di ricerche
sull'influenza di eventi precoci sullo sviluppo del sistema nervoso
centrale, con particolare riguardo al ruolo delle neurotrofine.
È attualmente ricercatrice presso il Laboratorio di Fisiopatologia
di organo e di sistema dell'Istituto Superiore di Sanità
dove, in collaborazione con Enrico Alleva e Luigi Aloe, si occupa
dello sviluppo di modelli animali per lo studio della plasticità
cerebrale.
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Nuove
ricerche in biologia e medicina dimostrano che il rapporto tra genitori
e figli è fondamentale per uno sviluppo armonico dell'emotività
e, più in generale, del cervello, fin dalle prime ore di vita
del neonato. Negli ultimi decenni è accresciuta la consapevolezza
che il neonato e il bambino possiedono una elevata capacità
di entrare in rapporto con ciò che li circonda, e perciò
sono in grado di subire profondamente influenze esterne, sia positive
sia negative. Le ricerche di base hanno evidenziato le possibili ripercussioni
negative di eventi avversi precoci sul funzionamento del cervello
adulto. Ad esempio la mancanza di stimoli adeguati durante le fasi
infantili può portare gli animali a manifestare risposte esagerate
in situazioni di stress lieve, oppure a prestazioni modeste in test
di apprendimento. Questo ha avuto come conseguenza l'adeguamento delle
strutture di terapia intensiva neonatale per favorire il contatto
precoce con la madre. Le ricerche sembrerebbero confermare i dati
epidemiologici che mostrano come la mancanza di interazione efficace
tra genitori e figli, fino al caso estremo dell'abuso, predisponga
al consumo di droghe e allo sviluppo di sindromi depressive e/o disordini
della personalità. |