C6? La lingua nell'era dei telefonini

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C6? La lingua nell'era dei telefonini

Giovedì 08 Febbraio 17:45 - Teatro Colosseo

Al loro diffondersi, specialmente tra i giovanissimi, si era destato l'allarme: a forza di x "per", + "più", c6 "ci sei", d "di", tat "ti amo tanto" e simboletti vari, la lingua si disintegra, per non parlare del lessico e della sintassi che si essiccano. Poi, anche gli adulti ci hanno preso confidenza e se ne sono serviti per i loro scopi. Ora non se ne parla quasi più. 

Peccato, perché la grande circolazione dei messaggini costituisce materia importante. Dov'è il danno di questa nuova pratica scrittoria? Come per ogni innovazione tecnologica il "male" non è nella macchina, ma nell'uso distorto che se ne fa. Scrivere messaggini è un'opportunità notevole per l'homo digitalis. Il male sarebbe ridursi a questa sola forma di scrittura. E qui entra in campo l'azione della scuola, che dovrebbe (deve) guidare l'educazione linguistica degli alunni tra novità a getto continuo e pratiche consolidate, adatte a dare spessore al pensiero strutturato in discorsi, parlati e scritti, più complessi.

Francesco Sabatini

Francesco Sabatini

Presidente dell'Accademia della Crusca

Laureato in Letteratura Italiana nel 1954, è professore ordinario della stessa materia all'Università Roma Tre. Dal 1977 al 1981 ha ricoperto l'incarico di Presidente della Società di Linguistica Italiana e nel 1999 quello di Presidente dell'Associazione per la Storia della Lingua Italiana. Socio dell'Accademia della Crusca dal 1976, Accademico dal 1988, dal marzo del 2000 è presidente della stessa prestigiosa Accademia. Autore di molteplici volumi, tra i quali ricordiamo il Dizionario Italiano (con Vittorio Coletti) e L'Europa dei Popoli (con il demografo Antonio Golini), ha pubblicato un centinaio di saggi che abbracciano diversi campi culturali. Ha ricevuto la Medaglia d'oro del Presidente della Repubblica per la Cultura, l'Arte e la Scuola nel 1988.