L’ultimo “grido” delle super-stelle

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L’ultimo “grido” delle super-stelle

Onde gravitazionali, una nuova finestra sull’universo

Giovedì 03 Febbraio 17:45 - Teatro Colosseo

L’occhio nudo, il cannocchiale e i telescopi moderni, i radiotelescopi, i satelliti artificiali. Così, fin dai tempi più antichi, abbiamo osservato l’universo. Sempre tramite onde elettromagnetiche: la luce, le microonde, i raggi gamma. E la massa, non conta niente? Quasi da un secolo Einstein ci ha spiegato che la massa curva lo spazio e altera lo scorrere del tempo: è la teoria della relatività generale. Se una stella massiccia esplode, si formano nello spazio minuscole increspature, come quelle dell’acqua stagnante quando vi cade un sasso, che si propagano alla velocità della luce: sono le onde gravitazionali. Il gigantesco interferometro Virgo realizzato da scienziati italiani e francesi vicino a Pisa potrebbe osservarle per la prima volta. Servirà a qualcosa? A nulla di pratico. Ma ci aiuterà a conoscere l’universo, a comprendere meglio la relatività generale, forse a capire qualcosa di quella materia oscura che, benché invisibile, determina il moto di stelle e galassie.

Carlo Bradaschia

Carlo Bradaschia

Istituto Nazionale di Fisica Nucleare

Si è laureato in fisica all’Università di Pisa nel 1969. è stato ricercatore e professore associato al Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa e nel 1996 è passato all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare come dirigente di ricerca. Ha trascorso vari anni ad Amburgo e a Ginevra, dove ha svolto ricerche sui bosoni Z0 e W± al collider LEP del CERN. Dal 1990 lavora al Progetto Virgo per la rivelazione delle onde gravitazionali. Fino al 2004 ha coordinato il funzionamento del rivelatore. Attualmente, oltre al lavoro di ricerca, segue l’attività di divulgazione e le relazioni con il pubblico e la stampa.