A ognuno il suo farmaco

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A ognuno il suo farmaco

Il racconto di un Nobel sugli sviluppi della ricerca sui farmaci nel XXI secolo: speranze e problemi

Giovedì 16 Febbraio 17:45 - Teatro Colosseo

Farmaci come la penicillina sono stati scoperti per caso da ricercatori incuriositi da fenomeni "strani" (serendipity), o sono nati da principi attivi contenuti in note piante medicinali. Altri farmaci, come le statine anti-colesterolo, sono stati scoperti con le tecnologie più avanzate, come lo screening mirato di grandi librerie chimiche. In questi casi, i meccanismi d’azione del farmaco erano sconosciuti e solo più tardi sono stati svelati. Basilare è stato capire come pazienti con malattie in apparenza simili nella diagnosi rispondono in modo diverso alle cure, e l’andamento della malattia è diverso per ogni paziente. Oggi il cancro al seno o alla prostata sono suddivisi in sottoclassi secondo le loro caratteristiche molecolari. Da un approccio al trattamento di queste malattie uguale per tutti si va verso una "medicina su misura" adatta al profilo molecolare/mutazionale del paziente.
La comprensione del meccanismo condurrà allo sviluppo di nuovi farmaci, l’immediato futuro sarà caratterizzato dallo sviluppo di tecnologie rapide e non costose per decifrare ed elaborare genomi individuali (poche ore, circa 700 €). È quindi necessario un cambiamento nella ricerca sui farmaci e nella formazione dei medici. Si deve puntare sull’interdisciplinarietà che rimpiazzerà l’approccio medico tradizionale, sapendo che ci saranno molti problemi etici legati alla tutela dei dati genetici personali.

Aaron Ciechanover

Aaron Ciechanover

Nobel per la Chimica 2004 – Israele

Aaron Ciechanover è nato a Haifa nel 1947. Nel 2004 ha condiviso il premio Nobel per la Chimica con A. Hershko e I. Rose per la scoperta della degradazione delle proteine per opera dell’ubiquitina. Dopo la laurea all’Università Ebraica di Gerusalemme, Ciechanover si è dedicato alla ricerca di base in campo biologico. È professore nel Dipartimento di Biochimica e direttore del Rappaport Family Institute for Research in Medical Sciences del Technion in Israele dove svolge un importante ruolo anche nella politica della ricerca. E’ membro dell’Accademia delle Scienze americana e della Pontificia Accademia delle scienze.
Grazie a lui e ai contributi dei colleghi di premio Nobel, oggi l’ubiquitina è considerata fondamentale nei meccanismi biologici. Identificata nel 1975, interviene nel ricambio delle proteine che costituiscono gli organismi viventi (essa stessa è una proteina). Poiché ha la funzione di degradare le altre proteine ed è presente in quasi tutta l’evoluzione biologica, è evidente la sua importanza anche nella scoperta di nuove cure, specie contro il cancro.