Perché l'Italia non investe in ricerca?

Il giovedì dei GiovedìScienza

20 settembre 2018



Due febbraio 1956. Danilo Dolci, un disoccupato di Partinico, convince un manipolo di braccianti a riattare la Trazzera Vecchia, una strada dissestata che attraversa le campagne siciliane. Alla base c'è l'idea che se un operaio, per protestare, si può astenere dal lavoro, un disoccupato può scioperare lavorando. Centinaia di disoccupati si organizzano per ripulire pacificamente una strada comunale abbandonata: ha luogo così il primo sciopero alla rovescia della storia. Come Dolci, i precari d’Italia da anni conducono lo sciopero alla rovescia nei luoghi di lavoro. Laboratori di ricerca, aule di lezione, luoghi d’esame, biblioteche, ospedali. Una maglietta rossa a indicare l’iniziativa: braccia incrociate solo nel disegno sulla maglietta, per il resto al lavoro, spiegando, a chi lo chiede, il motivo della scelta. “Perché ho un contratto che si rinnova da due anni ogni tre mesi e, ogni volta, ha un mese di stop”: maglietta rossa mentre si lavora con i tesisti. “Perché quando ho detto che ero incinta mi hanno lasciata a casa”: maglietta rossa mentre si fa lezione agli studenti del primo anno. “Perché il mio lavoro di ricerca è ultraspecialistico ma non ho tutele di alcun tipo”: maglietta rossa sotto il camice da laboratorio.
Nelle Università d’Italia ci sono oltre 40000 precari che portano avanti il lavoro di didattica e di ricerca. Nel 2008 il personale docente in servizio era oltre le 60000 unità. Oggi è calato a 45000. La politica italiana non investe in ricerca. La politica italiana non investe in reclutamento, ossia nell’immissione in ruolo di nuovo personale. Più del 50% del personale nelle Università è costituito da precari. Se si fermassero tutti per un giorno, anziché scioperare alla rovescia, si bloccherebbe gran parte del lavoro di ricerca e didattica.
Il lavoro dei disoccupati di Danilo Dolci fu fermato dalla polizia. Dolci, con alcuni collaboratori, fu arrestato. L'episodio suscitò indignazione nel Paese, provocando numerose interrogazioni parlamentari. Dolci fu poi scagionato, difeso in giudizio da Piero Calamandrei.
L’Italia intende arrestare tutti i precari delle università, che scioperano lavorando, appellandosi all’articolo 4 della costituzione? Riservandosi il “dovere” di lavorare oltre al diritto di farlo? Allora arrestateci tutti.


Di ricerca e politica si parlerà nell’edizione 2018-2019 delle conferenze di GiovedìScienza. L’appuntamento, gratuito, è come sempre al teatro Colosseo.


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Da GiovedìScienza 27ª Edizione

21 febbraio 2013




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